Premio Presìdi del Libro: I vincitori della terza edizione

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
08.04.2019 17:08

Da sinistra: Pietro Del Soldà, Annamaria Montinaro, la mamma di Alessandro Leogrtande e Giosuè Calaciura

Si è appena conclusa la terza edizione del Premio Presìdi del Libro al teatro Fusco di Taranto. 
La serata è iniziata, davanti a una platea gremita, nel ricordo dello scrittore e giornalista Alessandro Leogrande, a cui per la prima volta è stata intitolata un’intera sezione del premio dedicata al giornalismo narrativo d’inchiesta. Vincitore è stato lo scrittore Pietro Del Soldà che ha ritirato il riconoscimento direttamente dalle mani della mamma di Leogrande. Vincitore del premio Libro dell’anno è stato, invece, Giosuè Calaciura, premiato dalla presidente dell’associazione Presìdi del libro Annamaria Montinaro. La serata, egregiamente condotta da Giorgio Nisini ha visto anche la premiazione dei cinque lettori dell’anno: Francesco Tritto, Alessio Arbore, Alessandro Caramìa, Giovanna Stasi e Cristian Lanzillotti. Abbiamo voluto fortemente chiudere qui a Taranto, per la prima volta nella nostra storia, il premio Presìdi del Libro, che oggi è alla sua terza edizione ed è completamente rivoluzionato rispetto a quando è nato - ha commentato Annamaria Montinaro, presidente dell’associazione Presìdi del libro -. Lo scorso anno, stavamo per annunciare i candidati della seconda edizione quando Alessandro è scomparso. Subito abbiamo deciso di dedicargli quel premio. Ma per noi non era sufficiente. E così abbiamo deciso poi di creare una intera sezione dedicata a lui e al suo tipo di scrittura. Così, dal 2019, è nato un doppio premio: quello dedicato alla narrativa viene affiancato da quello dedicato al giornalismo letterario che porta il nome di Alessandro Leogrande. I libri finalisti sono dieci, divisi in due sezioni, e grazie al lavoro dei volontari dei Presìdi da Foggia a Leuca e di tutti i lettori sono tre mesi che in Puglia non si fa che parlare di questi libri e si è sviluppato un grande dibattito, di cui siamo orgogliosi e che siamo convinti proseguirà anche nei prossimi mesi”. 

VINCITORE PER LA SEZIONE ALESSANDRO LEOGRANDE -  GIORNALISMO NARRATIVO D’INCHIESTA
Pietro Del Soldà con il suo ultimo libro “Non solo di cose d’amore. Noi, Socrate e la ricerca della felicità” (Marsilio 2018), un viaggio filosofico tra le cause della nostra infelicità e della crisi della politica. Del Soldà è scrittore e voce del programma “Tutta la città ne parla” su Rai Radio3, docente al corso Editoria e scrittura della Sapienza università di Roma.

Motivazione della giuria composta da Marino Sinibaldi, Francesca Borri, Mario Desiati, Valeria Palumbo, Christiam Raimo.

“Un audace e riuscito tentativo di dimostrare come temi, figure, parole della filosofia antica siano utili ad affrontare conflitti e patologie tipici del nostro tempo (dal narcisismo alla manipolazione delle fake news). Vale a dire che la cultura profonda resta uno dei pochi strumenti che, nonostante i tempi, abbiamo a disposizione per liberare noi stessi e qualcosa del mondo intorno a noi”. 

VINCE IL PREMIO PRESÌDI DEL LIBRO Giosuè Calaciura con il romanzo “Tram di Natale” (Sellerio, 2018), un tram, che si fa immaginare come isola di luce nel buio della notte di Natale, viaggia nell’estrema periferia. Dentro porta un mistero, fragile e abbandonato. Salgono povere persone che hanno finito la giornata. Originario di Palermo, Calaciura è giornalista e scrittore. Collabora con Rai Radio3, quotidiani ei riviste. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo La penitenza (2016), e il saggio Pantelleria, l’ultima isola (2016). Con questa casa editrice Bambini e altri animali(2013), Borgo Vecchio (2017) e Il tram di Natale (2018).

Motivazione
Richiamando il Canto di dickensiana memoria, il romanzo dà vita ad un’umanità dolente che nella notte di Natale si raccoglie in un tram come un presepe viaggiante. Ognuno porta dentro di sé una storia raccontata con sensibilità straordinaria in una lingua realistica e insieme lirica che restituisce l’urgenza, la profondità e le contraddizioni del nostro tempo. Lo scopo è quello di affermare che la società ha una sostanza umana irrinunciabile e di mostrarne il tenace desiderio di esistere.

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