Formula 1: Antonio Giovinazzi è sicuro, ‘In Cina per fare punti’

In una intervista a La Gazzetta dello Sport, il pilota martinese dell’Alfa Romeo dimostra di avere le idee chiare

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11.04.2019 16:38

- Che cosa ha imparato nelle prime due gare della stagione?

“Lasciando stare Melbourne, dove avevo l’auto danneggiata fin dai primi giri, ho dimostrato di essere molto forte sul passo gara. Devo ancora migliorare in qualifica, soprattutto perché quest’anno i team di metà classifica sono tutti molto vicini e anche un decimo di secondo può fare una grossa differenza. Prendete il Bahrain, dove ho mancato l’ingresso in Q2 per 60 millesimi...”.

- Quali aspetti della qualifica vanno migliorati?

“Il fatto di essere rimasto due anni fuori dalle corse, come pilota di riserva, mi ha tolto un po’ della brillantezza che avevo sul giro secco. E il feeling con la macchina non è ancora perfetto. Sono certo che andrà meglio quando acquisirò più conoscenza della vettura per spingere al limite come voglio”.

- Nei test non c’è stato modo di lavorarci su?

“No, eravamo concentrati su altro. Solo adesso sto iniziando a scoprire il meccanismo con cui preparare le qualifiche. In F.1 hai due soli tentativi utili in Q1 e in Q2. E bisogna dare davvero tutto in quei giri. Ma finalmente ho la certezza di disputare un’intera stagione e poter dimostrare il mio valore”.

- Sta spiando le telemetrie di Raikkonen?

“Avere Kimi come punto di riferimento può essermi molto utile a velocizzare questo processo di adattamento alla monoposto. Lo sto osservando molto. I nostri stili di guida non sono diversissimi e a volte è giusto prendere la sua strada, considerata la grande esperienza che ha. Più avanti sarò in grado di andare nella mia direzione, seguendolo un po’ meno”.

- Ha cancellato il suo debutto di due anni fa in Cina oppure lo tiene presente come lezione?

“E’ il passato, ma è difficile dimenticare quel weekend. Adesso, però, mi trovo in una situazione diversa ed è bene considerarlo un circuito come gli altri. L’esperienza negativa di quella gara non deve condizionarmi. Devo affrontare questo gran premio come Australia e Bahrain”.

- Può dire che oggi non ripeterebbe l’errore di allora?

“Sarebbe facile adesso dire che sono passati due anni e che quell’incidente non succederebbe più. Magari era il mio “weekend no” e se fossi rimasto a casa mi sarebbe caduto un vaso in testa… Sono molto fatalista. Di certo fu un debutto difficile, perché sia a Melbourne sia in Cina non ci fu tempo di preparare a dovere la gara, avendo sostituito in corsa Wehrlein ed essendoci condizioni climatiche avverse”.

- La lotta a metà classifica?

“È ristretta e perciò molto bella. L’obiettivo dell’Alfa Romeo è essere la quarta forza, piazzandosi subito dietro ai top team, e perciò stiamo cercando di migliorare la macchina il più possibile, facendo tutti la differenza. Da parte mia devo cominciare a portare punti al team e questo è il traguardo che mi pongo a Shanghai”.

Intervista tratta da La Gazzetta dello Sport  

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